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ville e palazzi

 

Palazzo dei Forestieri - Treviso

 
Progetto di riuso, di conservazione e di consolidamento
 
Committente: Soc. Lineadombra s.r.l.
Periodo della prestazione: -
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

E’ uno straordinario complesso architettonico posto poco a nord di Treviso e costituito dal corpo principale della Villa dalle Barchesse  e dal grande Parco. Sotto il profilo storico il documento più certo che identifica esattamente il Palazzo è il catasto napoleonico del 1810, in cui si descrivono le preesistenze architettoniche: villa con giardino all’italiana, oratorio sotto il titolo “del rosario”, e due edifici convergenti. L’impianto della casa era gia a L, il corpo di fabbrica aggiunto retrostante era già presente, insieme alla torretta. Si succedono vari proprietari ma è con i Lichtemberg che si hanno le maggiori trasformazioni per quanto riguarda l’apparato decorativo esterno ed interno. Probabilmente dopo il passaggio di proprietà alla famiglia Braida si uniforma l’aspetto esterno e si ricava la loggia posteriore.
La conformazione architettonica del Palazzo è anomala rispetto ai caratteri della Villa Veneta e si compone di un blocco compatto di tre piani a pianta rettangolare con facciata sul lato lungo ornata da loggia su colonne e con ampi volumi aggiunti nelle epoche successive posti sul retro.

 

 

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stato di conservazione

 

Dopo un lungo periodo di abbandono, in cui comunque l’ultimo utilizzo era rimasto residenziale, l’edificio presentava degrado differenziato di tutti i preziosi materiali di finitura: stucchi, marmi, marmorini, intarsi policromi, ecc. Inoltre la totale assenza di fondazioni aveva provocato plessi fessurativi ramificati, gli impianti tecnologici erano assenti o non adeguati.

progetto

 

Studi e analisi
La conoscenza dell’edificio è avvenuta dal punto di vista storico, architettonico e geometrico, con riconoscimento e analisi dei materiali, della loro stratigrafia e del loro degrado. Inoltre è stata particolarmente approfondita la conoscenza strutturale del “sistema statico”.

Caratteristiche del progetto e dell’intervento
E’ stato un progetto di riuso all’insegna della compatibilità con inserimento di nuove funzioni, uffici sui tre piani, biblioteca e call center, facendo si che queste si adattassero alle tipologie esistenti e non viceversa.
Il progetto di conservazione ha riguardato tutte le superfici verticali e orizzontali interne, le superfici esterne e i serramenti.
Il progetto di consolidamento statico è stato attuato tramite il riordino della struttura di copertura, delle strutture murarie, e dei solai.
Particolarmente complessa è stata la progettazione dei molti impianti tecnologici in relazione alla delicatezza e alle particolarità delle finiture sulle quali era impossibile passare con qualsiasi tubazione. Si è dovuto pertanto studiare soluzioni compatibili per la salvaguardia delle strutture esistenti e delle finiture interne. A fronte delle molteplici esigenze interne i problemi da risolvere erano essenzialmente di tre tipi: come arrivare ad alimentare l’edificio, come distribuire il passaggio dei cavi all’interno e come alloggiare le apparecchiature finali senza danneggiare le strutture verticali e orizzontali con scavi e passaggi, subordinando tutti gli impianti alla conservazione delle strutture fisiche dell’edificio.

cantiere

 

Interventi Tecnici
Il limitato tempo a disposizione ha imposto ritmi molto alti di lavoro quindi oltre alla particolare difficoltà di ogni lavorazione è stato particolarmente impegnativo il coordinamento tra le varie competenze che rischiavano pericolose sovrapposizioni. Molto particolare è stato l’intervento di bonfica delle murature perimetrali attuato con particolare intercapedine all’interno della quale sono stati alloggiati gli impianti tecnologici del piano terra che sono stati fatti entrare nei punti voluti. Tutto il piano è infatti rivestito con marmi preziosi, stucchi e marmorini. Analogo sistema è stato adottato per il sottotetto facendo passare tutte le tubazioni all’estradosso della copertura sotto al manto di tegole in particolari alloggiamenti. La copertura che gravava sui soffitti dell’ultimo piano, in ragione di cattivi restauri che ne avevano alterato più volte il sistema statico, è stata interamente smontata, sono stati catalogati i singoli elementi e quindi è stata rimontata, con integrazioni di travature di recupero, seguendo un nuovo schema statico legato alla tradizione costruttiva veneta.
I solai sono stati consolidati mantenendo tutte le travature e applicando all’estradosso panelli in multistrato di forte spessore. Le murature sono state bonificate con interventi congiunti di intercapedine, sbarramento orizzontale e vespaio in realazione alle possibilità tecniche di applicare le varie soluzioni.

fine lavori

 
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