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ville e palazzi

 

Palazzo Corner della Ca Granda - Venezia

 
Progetto di conservazione
 
Committente: Amministrazione Provinciale di Venezia
Periodo della prestazione: 2005
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

E’ uno dei più importanti palazzi veneziani che si affaccia sul Canal Grande. Nel XVI secolo A. Zorzi, entrato in possesso del lotto, avviò la costruzione del palazzo, sotto la direzione dell’architetto Jacopo Sansovino. L’edificio si inserisce come manifesto di un nuovo contesto  culturale (la nuova architettura rinascimentale romana) simbolo di potenza e nobiltà di una delle più importanti famiglie dell’aristocrazia veneziana. Se romano è il modo di mostrarsi esternamente, pur con un impaginato di facciata tipico veneziano, non lo stesso si può dire della suddivisione degli spazi interni, e della loro concezione perchè il distributivo segue la tradizione veneziana della casa fondaco con saloni passanti di straordinaria ricchezza che si affacciano sul Canal Grande.

 

 

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stato di conservazione

 

Il degrado che interessava le superfici ad intonaco e in pietra d’Istria era diversificato in relazione alla tipologia del materiale e alla sua localizzazione. Le parti al piano terra erano invase dall’umidità salina assorbita dal canale attiguo, le parti alte erano oggetto di degrado dovuto agli agenti naturali (pioggia battente e vento), quelli ai piani intermedi presentavano depositi superficiali e molti resti organici di volatili.

progetto

 

Studi e analisi
E’ stata condotta una precisa e approfondita analisi geometrica dell’edificio tramite rilievo fotogrammetrico, fotografico, metrico; sono stati prelevati campioni di materiali ed effettuate analisi fisico-chimiche dei materiali e del loro degrado

Caratteristiche del progetto e dell’intervento
Obiettivo generale del progetto è stata la manutenzione conservativa delle superfici esterne da attuarsi nei limiti della mantenibilità fisica dei vari materiali e senza estremizzare i principi conservativi che diverrebbero accanimento ingiustificato. Il progetto esecutivo di conservazione corredato da grafici e mappature e collegato a particolareggiate specifiche di capitolato è stato l’elemento cardine che ha guidato ogni fase delle operazioni di cantiere.

cantiere

 

Interventi Tecnici:
La conservazione delle superfici esterne è avvenuta tramite un assieme coordinato di tecniche altamente specialistiche quali: la pulitura; la consolidamento; l’aggiunta e la protezione. Nel dettaglio queste operazioni hanno previsto le seguenti fasi:
Asportazione dalla superficie del materiale e di elementi ritenuti incongrui o degradati. In particolare sono stati rimossi gli intonaci cementizi perchè veicolatori di sali solubili, non traspiranti e rigidi; sono state rimosse tutte le sigillature cementizie poste quali precedenti stuccature di fessurazioni degli elementi lapidei. Pulitura delle sostanze estranee, patogene, generatrici di degrado, avvalendosi di metodi fisici e/o chimici impiegati con gradualità e intensità diversa in rapporto al tipo di sostanza che si intendeva eliminare.  Consolidamento per migliorarne le caratteristiche meccaniche, in particolare la resistenza agli sforzi e la coesione. Aggiunta  di stuccatura per riempire fenditure createsi nel materiale, che possono essere state originate da assestamenti o cedimenti strutturali, interazione con i materiali di posa o con gli agenti atmosferici. Protezione finale sull’intera superficie dell’intonaco con soluzione idrorepellente a base di silossani oligomeri che è stata eseguita sia sull’intonaco a marmorino preesistente sia quello di nuova costituzione

fine lavori

 
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