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ville e palazzi

 

Palazzo Cigola Martinoni - Cigole - Brescia

 
Progetto di riuso, di conservazione, di consolidamento e di adeguamento tecnologico
 
Committente: Fondazione Pianura Bresciana srl
Periodo della prestazione: 2005 - in corso
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

Il complesso architettonico di Palazzo Cigola Martinoni sorge maestoso nella bassa pianura bresciana e domina con la su mole il grande parco e territorio circostante. Sorto, come spesso succede, per aggregazioni successive è un grande complesso a forma di “C” molto allungata su un lato. Il lato corto è costituito dal nucleo più antico risalente al XVI secolo che ha forma di compatto torrione in muratura, quello centrale è costituito dall’addizione settecentesca dei quali porta i caratteri architettonici e stilistici. Questo lato è caratterizzato al piano terra da un grande portico ad archi su colonne lapideeche al piano primo si trasforma in loggia riccamente affrescata. Il prospetto sulla cort centrale possiede, sotto le velature recenti, un delicato partito cromatico settecentesco. L’altra ala è assai diversa dalle precedenti e presenta un interessate loggiato affiancato da scalone monumentale in pietra che al piano primo diventa un grandioso salone a volta con preziosi affreschi su pareti e soffitti.

 

 

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stato di conservazione

 

La porzione del grande edificio che era utilizzata come sede dell’Amministrazione Comunale o con altre funzioni annesse versava in uno stato di conservazione discreto, anche se necessitavano intervento manutentivi, le altre porzioni erano in avanzato stato di degrado. Da segnalare che recenti interventi di restauro svolti da enti poco competenti avevano pregiudicato la statica di alcune porzioni con consolidamenti incompatibili e rigettati dalle strutture.

progetto

 

Studi e analisi
La campagna conoscitiva preliminare è stata articolata in più filoni: quella del rilievo metrico geometrico e tramite fotopiani, quello della conoscenza della natura fisico-chimica dei materiali e del degrado, quella della diagnostica strutturale, quello dello studio della compatibilità d’uso con le destinazioni previste e quello della conoscenza del territorio sotto il profilo storico-socio-economico e culturale.

Caratteristiche del progetto e dell’intervento
E’ uno tra i più importanti progetti che sostiene la Regione Lombardia nell’ambito dell’accordo di programma stipulato tra la Fondazione, la Provincia, il Comune, la Camera di Commercio e  la Soprintendenza. Ciò ha consentito di reperire consistenti risorse economiche per avviare un progetto completo che oltre al restauro fisico del manufatto prevede destinazioni complesse e interagenti con il territorio produttivo tali da far vivere autonomamente la struttura successivamente agli interventi.
Nell’ambito di un ampio programma di riuso sono stati progettati due importanti musei: quello del territorio e quello del giocattolo. Il primo si articola in una molteplice serie di attività che si legano all’agricoltura e all’allevamento della zona non trascurando la filiera produttiva che li coinvolge e che storicamente li ha fatti crescere. Il secondo si collega oltre che alla tradizione del gioco anche alla didattica e quindi alle scuole con l’indotto che ciò produce
Il progetto quindi oltre ai complicatissimi aspetti tecnici ha coinvolto quelli dell’uso futuro e dell’utenza nell’ambito di un programma organico e di ampia articolazione.

cantiere

 

Interventi Tecnici:
Il complesso cantiere è iniziato dal consolidamento delle fondazioni che in alcuni punti erano assenti per passare quasi contemporaneamente alle strutture verticali in elevazione per molte delle quali gli interventi sono stati condotti mantenendo in opera gli intonaci storici che sono stati oggetto di successivi interventi conservativi. Consolidamenti strutturali, bonifica dall’umidità ed eliminazione delle cause di degrado e dissesto sono stati tutti attuati privilegiando tecniche reversibili, non invasive e di basso impatto strutturale e materico. Molto impegnativo è stato l’intervento sulle volte in catinelle che sono state puntualmente integrate nelle parti ammalorate, è stato fatto il consolidamento statico della travatura lignea operando da sotto ed è stato ripristinata la parte di intonaco caduto.
Gli impianti tecnologici, sempre molto invasivi, sono stati oggetto di particolari attenzioni progettuali e sono stati alloggiati uno per uno e tubo per tubo solo li dove non provocavano danni alle strutture e alle finiture.
La maggior parte dei serramenti in legno sono stati conservati con accurate operazioni di incalmo delle porzioni ammalorate, sostituzione dei vetri con nuovi isolanti a bassa emissività, ripristino della ferramenta e ritinteggiature con sistemi tradizionali.

fine lavori

 
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