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rapporto antico-nuovo

 

Ex Oleificio Lago di Garda - Gargnano - Brescia

 
Progetto di nuovi volumi
  Committente: Soc. Lago di Garda s.r.l.
Periodo della prestazione: 2006-in corso
Edificio vincolato ai sensi del D.L.vo n. 42 del 2004
 
 

L'Ex Oleificio Lago di Garda è un complesso di archeologia industriale estremamente vasto e posto all’ingresso del piccolo centro storico di Gargnano;  all’interno ingloba oltre a spazi aperti anche i resti di uno dei più antichi conventi francescani dell’Italia del nord e corpi di fabbrica recenti da ricostruire. Il grande complesso di archeologia industriale  si identifica con l’abitato e viceversa perchè oltre a porsi come grande simbolo fisico è stato il luogo dove la civiltà del lavoro locale ha lasciato profonde testimonianze.

 

 

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stato di conservazione

 

Dismessi sia gli usi abitativi sia produttivi, l’ex Oleificio era in pessimo stato di conservazione, come lo scoperto, male conservato e adibito a parcheggio non regolamentato.

progetto

 

Studi e analisi
La complessità architettonica dei rapporti tra i vari corpi di fabbrica con storie recenti e antiche, con caratteri e volumi molto diversi tra loro ha imposto diverse analisi storiche, distributive ed evolutive. In particolare si è ritrovata una iconografia del settecento che ritraeva in prospettiva il sito rappresentando, nella zona ora parcheggio una limonaia.

Caratteristiche del progetto e dell’intervento
Se per il generale progetto di restauro l’obbiettivo è stato quello di un riuso studiando soluzioni non invasive e non prevaricanti, analogo approccio è stato adottato nel caso della progettazione di nuovi volumi a fianco del vecchi fabbricati esistenti.  La destinazione prevista era mini alloggi e la volumetria era data da alcuni preesistenze da recuperare; la localizzazione era libera. La scelta si è indirizzata nei confronti di un volume che, posizionandosi sul sito della vecchia limonaia, poteva contenere compatte e razionali più unità abitative tutte con affaccio frontale sul lago. La  veste architettonica esterna è stata prevista in pietra grezza locale mascherata da pilastrature pure in pietra. L’aspetto complessivo così ottenuto, dato da volumi e pilastri uniti in sommità da travature in legno, avrebbe simulato da lontano una limonaia esistente da tempo ma dallo sguardo ravvicinato avrebbe denunciato subito la sua contemporaneità. Un nuovo quindi che non ha voluto cercare l’accostamento dirompente e la contrapposizione ma la continuità e l’integrazione compatibile.

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